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La Morte delusa di G. B. Bassani

La Morte delusa ovvero
Il trionfo della Pietà

Fu eseguita per la prima volta nel 1686 a Ferrara, città in cui nello stesso anno il compositore venne inviato a ricoprire la prestigiosa carica di maestro di Cappella presso la Cattedrale, “La Morte delusa” o “Il trionfo della Pietà”, composta per commemorare la vittoria della Lega Santa promossa da Papa Innocenzo XI con lo scopo di porre fine alla pressione militare ed espansionistica turca sull’Europa.

L’intreccio del lavoro si snoda a partire dal lamento di Lucifero perché tutte le anime non scendono all’inferno e rimangono nel purgatorio, e della morte il cui potere appare diminuito da quando, grazie all’intervento di Pietà, le anime di coloro che hanno perso la vita durante la Guerra Santa sono destinate all’eterna gloria. Così ha deciso Giustizia in seguito a un acceso «dibattimento» tra Morte e Lucifero da un lato, e Pietà e Gloria dall’altro: i primi costretti a soccombere di fronte alle tenaci argomentazioni dei secondi in favore di coloro che si sono sacrificati per la causa cristiana.

 

Su l’allestimento:
Grazie alle fonti che sono arrivate fino ad oggi, possiamo farci un’idea abbastanza precisa di come fossero gli spettacoli nel Seicento, trattati come quelli di Niccolò Sabbatini, Fabrizio Carini, e in particolare il proprio “Corago”, il cui autore anonimo ci racconta come mettere in scena uno spettacolo musicale. Sebbene sappiamo che l’oratorio è un genere religioso che veniva rappresentato esclusivamente nelle chiese, oggi vi proponiamo di vederlo da un punto di vista diverso, immaginare come sarebbe stato se questi spettacoli avessero avuto a disposizione alcuni elementi per arricchire le presentazioni. La Lanterna Magica, la cui descrizione più antica risale al 1646 quando Athanasius Kircher la incluse nel libro “Ars Magna Lucis et Umbrae”, aveva principalmente due applicazioni: quella didattica e quella per intrattenere. Si dipingevano dei vetrini che poi venivano proiettati dalla lanterna. Abbiamo deciso di includerla scegliendo Cesare Ripa e il suo trattato d’Iconologia, intitolato “Descrittione Dell’imagini Universali cavate dall’Antichità et da altri luoghi”, pubblicato a Roma nel 1593.

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